AUGURI DI BUON NATALE E BUON 2008
DAGLI ACCADEMICI DELLO ZIMINO
PIU'ZIMINO MENO TASSE
DECALOGO DELLO ZIMINO ALLA SASSARESE
Niente di scritto si era fino ad oggi tramandato e l’antica memoria orale è purtroppo afflitta dalle inevitabili complicanze etiliche (imbriagheri ..) che per consuetudine accompagnano questi autentici eventi.
E’ perciò intenzione dell’Accademia l’avvio di una raccolta di testimonianze tra i suoi affiliati al fine di realizzare una ricostruzione più attendibile di quella che ora Vi offre.
1. STORIA E ATTUALITA’
Lo zimino Sassarese, da non confondersi con i vari piatti (per lo più a base di pesce) che portano lo stesso nome, è da sempre per i sassaresi molto più di una tradizione gastronomico-culinaria, molto più di una passione, molto più di una occasione di incontro e scambio. E’ una vera e propria religione, un credo, un valore intoccabile, un fondamento dell’etica. Eppure, qualcuno ha osato attentare a questa preziosa summa.
Risale ormai all’anno 2000 la scomparsa ufficiale dalle grabiglie sassaresi del “piatto nazionale”, reso illegale e non commercializzabile in seguito alle note vicende della “mucca pazza” .
Del leggendario “contrabbando” che a quanto pare caratterizza gli anni 2000, 2001 e seguenti, fino all’attualità, l’Accademia afferma solennemente di non saper niente.
Il rischio che la tradizione si perda, esige uno sforzo di codifica non della mera ricetta ma dell’intero cerimoniale che accompagna una vera Ziminata.
2. DEFINIZIONE DI ZIMINO
Per “zimino alla Sassarese” si intende un arrosto di frattaglie di vitello.
“Frattaglie” in questo caso suona come “generico”: un buon macellaio sassarese (mazziddaggiu) vi spiegherebbe come alcune parti sono fondamentali per lo zimino sassarese mentre risultano perfettamente inutili per altri utilizzi.
Vediamo perché.
Le varie componenti sono suddivise in 2 frazioni comunemente denominate: “Il bianco” e “Il rosso”.
Fanno parte dello “zimino bianco”:
3. ORGANIZZAZIONE DELLA ZIMINATA
Quando due o più Sassaresi lanciano il proclama “ .... a zi la femmu una bedda ziminata”, si trovano subito di fronte a una serie di problematiche logistico-organizzative:
4. APPROVVIGIONAMENTO DELLO ZIMINO
Occorre distinguere tra la “procedura ante mucca pazza” e la “procedura post mucca pazza”.
Nella fase storica “ante mucca pazza” l’approvvigionamento iniziava con una febbrile trattativa tra gli organizzatori ciascuno dei quali “ha un amico macellaio che gli da quello buono …” o “ conosce un posto a Sassari vecchia dove hanno solo roba sarda”.
Trovato il punto d’incontro si passa alla fase di “stesura dell’ordine” con specifica di quantità e qualità dello zimino da “buscare”. E anche qui molte sono le scuole di pensiero tra le quali citiamo le più diffuse:
A partire dall’inizio della fase storica “post mucca pazza” si hanno notizie solo informali in quanto, come d’altronde ben noto, lo zimino non può essere venduto e le ziminate non si possono più fare.
Ciò che vi riferiamo va pertanto preso con il beneficio di inventario.
Pare (sembra, dicono…) che l’organizzatore faccia delle strane telefonate all’amico macellaio ponendo un fazzoletto di fronte al telefono e esprimendosi attraverso uno strano codice:
“E beh compà … Nudda z’esci ???? “
ovvero
“Ti volevo dire una cosa; ma di persona …..” al quale “lu mazziddaggiu”, che non è “dormito”, risponde invariabilmente: “Ajò, girami i coglioni. Quanti chili ne vuoi ????”
5. APPROVAZIONE DEL MENU’
E’ fondamentale accompagnare le ziminate con:
Contorni solidi: verdure fresche di stagione ben lavate: ravanelli, finocchi e sedani.
Contorni liquidi: Vino rosso “di proprietà” a volontà.
L'acqua è rigorosamente vietata perchè, pare .... arruginisca il fegato!!
In via del tutto eccezionale, in segno di benevolenza verso qualche commensale “sofisthiggu” lo zimino può essere integrato da altri articoli di macelleria scelti tra:
6. PREPARAZIONE DELLO ZIMINO
La parte bianca va accuratamente pulita (si citano le più accreditate scuole di pensiero):
a) con ripetuti lavaggi in acqua corrente;
b) con lavaggi e ammollo in acqua e aceto
c) semplicemente con una strofinata di “pabiru sthrazzu”
Una leggenda metropolitana narra di una passione del sassarese doc per lo zimino bianco mangiato “tal quale”. Non ci esprimiamo e lasciamo agli accademici l’ardua sentenza.
Il rosso va bene al naturale senza nessun condimento.
7. ACCESSORI PER LA COTTURA
E’ fondamentale dotarsi di un barbecue abbastanza capiente scelto tra le varie versioni tradizionali:
8. COTTURA DELLO ZIMINO
La classica ziminata si svolge all'aperto, di notte e possibilmente sotto un cielo stellato. Preferibilmente si sta in piedi tutt'intorno alla graticola agli ordini dello ziminiere.
Questo personaggio è colui che comanda la graticola, dà i tempi di cottura e, molto gelosamente, evita che gli altri commensali impugnino qualsiasi attrezzo (anche le semplici manine) per girare i pezzi di zimino in fase di cottura. Ai trasgressori rivolge cortesi inviti dal tipo “zocca li mani da lu turroni”.
Molteplici sono le problematiche che lo ziminiere fronteggia con padronanza: dal fuoco troppo forte (“v’è troppa brasgia”), alla dura prova dal “bianco” che cola acqua e grassi tendendo a spegnerlo.
Accanto allo ziminiere troviamo un'altra figura alquanto particolare; essa indossa spesso una ciccìa (cuffia di lana), impugna un bicchiere di vino (sempre pieno) con una mano e con l'altra inforca “la forbice”.
9. CONSUMAZIONE DELLO ZIMINO
E' buona norma iniziare la ziminata con la parte bianca.
Quando lo ziminiere deciderà che le frattaglie sul fuoco sono pronte, previa discussione di almeno 10 minuti con il resto del gruppo (perchè sarà inevitabile che lo stesso pezzo di zimino risulterà troppo cotto per alcuni e ancora crudo per altri!!), il secondo personaggio metterà dentro il lavamano tutti i pezzi ormai cotti che verranno tagliati in piccoli pezzetti con le forbici.
Generalmente la parte bianca dello zimino si può considerare cotta quando è abbastanza croccante e non più “cingommosa”, mentre quella rossa ha una cottura abbastanza simile alla normale carne bovina con la precisazione che il sasarese doc non ama la cottura al sangue.
Lo zimino si mangia CON LE MANI.
All’ordine “arrastha zunià” impartito dallo ziminiere mani impazzite inizieranno a pescare a mò di gru pezzi di zimino bollente e visi cotti ormai dal vino danzeranno attorno al fuoco cercando calore e sfuggendo alle immancabili arieggiate al canna guru e ai soliti ruttini alla “ravanella pisthiddenta”.
10. POST ZIMINATA
Ad una ziminata “come si tocca” segue, per obbligo una solenne cantata, accompagnata da una o più chitarre, di un vasto repertorio di folk sassarese senza disdegnare evergreen come “porompompero”, “mi son preso lo scuelo” e l’immortale cover di malaguena “me pruede il buco del cuelo".
Obbligatorie le esecuzioni di:
La mirinzana
Drommi drommi ciccitta drommi
Lu zarrettu
Lu divorziu
Ahi !! Maddarena si z’è fuggidda ....
L’intera serie de " Li sindagghi ”
Letto approvato e sottoscritto
L’Accademia dello Zimino
Cari amici, Accademici, affiliati, associati, riformati.
No, i riformati no.
Con il 25 aprile è iniziata la bella stagione (ogna calore .........).
E con il bel tempo le grabiglie si risvegliano e chiamano "ZIMINO ....."E' la prima estate da quando nel mese di ottobre 2006 è stata fondata l'Accademia dello Zimino.
Ed è tempo di indire la prima ZIMINATA SOCIALE.
Data e luogo le fisseremo dopo aver contato le adesioni.
Per iscriversi bisogna:
DISOBBEDIENZA CIVILE !!
Bruxell, ci ha spento il carbone ed il mercato nero ormai ha raggiunto livelli di guardia.
Il pericolo che anche questa fonte di sostentamento si spenga diventa sempre più reale.
I poveri "mazziddaggi", giustamente, preservano la loro professione e la loro licenza.
Hanno affrontato:
il
3.3.07
4
commenti
Etichette: zimino.
Riceviamo e pubblichiamo da Tino un'ode alla grabiglia.
Crescosotto l'ha illustrata sperando di far cosa gradita all'autore
La grabiglia ischunsuradda
Appiccadd’a un ciodu rugginosu,
sobra la ziminea di campagna,
chissu padrònu pultigliosu
m’ha fattu cunniscì la migragna.
No soggu più la d’una vòstha,
invicciadda e posta a un’ara;
lu tempu m’ha fattu barritostha,
e candu passa eddu, è cosa mara!
Cunnusciddu n’aggiu cosi boni,
pòstha innantu e assintadda,
cundidda con agliu e pebaroni,
còtta a puntu justha e magnadda.
Lu ziminu era lu fosthi meu,
candu si attuzzinaba l’arricciuraddu,
figgaddu, ippiena e tattareu,
firettu e carri di cabaddu.
Abà, soggu tristha e ischunsuradda,
e mi veni sempri l’ammentu,
pinsendi a la curùra lassadda,
dibintaddu pà mè un tuimmentu.
Saldhaddu m’ha beddu in fini
un frairaggiu, Masthru Saivadori,
cun poghi soldhi e dui sisini,
vinduddu m’ha a un zappatori.
E fattu n’àggiu di trabagliu,
in dì di festa e fatturia;
abà appiccadda e chena ibbagliu,
m’ha posthu lu padrònu in caristhia.
Abbaidendimi fissu lu suraggiu,
allora pensu, e vuraristhia dì:
mi z’abùssiani gittaddu i lu..( muntinaggiu)!
Tino
A PROPOSITO DI ZIMINO E DI DIVIETI
ricordi di IMMURTHIDDU
A Sassari negli anni 30/40 era vietato mangiare zimino il venerdì, perchè era classificato a tutti gli effetti carne.
Poiché il venerdì non si poteva, per motivi religiosi, mangiare carne e lo zimino si vendeva solo il venerdì, giorno di macellazione, il popolo dello zimino insorse.
L'allora vescovo, Monsignor Mazzotti fu irriducibile al divieto.
Quindi un buon parroco prese a cuore il problema e riuscì ad ottenere un'udienza dal papa, il quale sentite le ragioni del povero e affamato popolo sassarese concesse una dispensa acchè si potesse mangiare lo zimino di venerdì.
Solo lo zimino e non la carne, con la motivazione che non si poteva interrompere una tradizione secolare dell'alimento contestato.
Tale dispensa però, obbligava coloro che consumavano tale pietanza, l'indomani a recarsi in chiesa per confessarsi e pentirsi del peccato commesso.
Il problema fu risolto in pieno, in quanto lo stesso parroco promotore, ogni sabato organizzava, durante la messa, un'assoluzione generale per chi aveva mangiato lo zimino e invitava i fedeli che assistevano alla messa a pregare per loro.
Poveri noi.
IMMURTHIDDU
RICORDIAMO LA GRABIGLIA D'ORU !!
E meno male che è d’oro, si nò s’era arruginidda.
Stiamo parlando della grabiglia d’oru: mitica gara tra circoli dove vinceva chi, con sopraffina maestria, arrostiva meglio i pezzi di zimino.
Un campionato del mondo di alta gastronomia.
Di questo campionato si è perso il ricordo della classifica ed i nomi dei giocatori.
Se dei campionati del mondo di calcio tutti ricordano l’Italia-Germania 4/3 con giocatori Albertosi, Burgnich, Facchetti, Bertini, Rosato, Cera ecc. ecc. chi ricorda chi giunse secondo nel 1998 dopo il Raggio d'oro ???
È arrivato il momento di scovare le classifiche di tutte le edizioni della Grabiglia d’oru (con le squadre, i giocatori, allenatori, massaggiatori di cannagguru e similari) da dare il tutto in custodia al nostro archivio.
Serve l’aiuto dei pochi tesserati ( nasu ) che hanno vissuto quei mitici momenti.
Vogliamo ricordare il passato per prepararci ad un futuro prossimo.
La grabiglia non si è arrugginita perché il metallo è pregiato.
È solo orfana.
Prepariamoci al ritorno dello zimino sulle grabiglie dei sassaresi
ACCADEMIA E TORRES 1903 uniti nella lotta !!!! Accademici, una svolta nella nostra battaglia !!!
La mitica Curva Nord del Vanni Sanna / Acquedotto si è unita alla lotta per lo Zimino Libero!!Accogliamo tra di noi la Curva Nord, nominando solennemente tutti i componenti ACCADEMICI DELLO ZIMINO ed eleggendo loro rappresentante onorario ACQUEDOTTO che dovrà accettare la nomina qui sul Blog scrivendo la formula:
Giuro, a nome di tutta la Curva Nord, di adempiere fedelmente al mio compito: TORRES, VINO, PACIOCCIO E ZIMINO.
L'Accademia dello Zimino
FORZA TORRESE come dice alla fine questo video di Aspirina ....
SIGILLO UFFICIALE DELL’ACCADEMIA
Stemma rotondo con sfondo collinare;
In primo piano due sassaresi porgono un otre di vino ed un bacile di zimino;
Tre colonne in secondo piano, in quella centrale svetta un braciere;
Sul capitello una ciogga minudda;
Ai piedi della colonna è posata un lira;
Nella colonna sinistra il simbolo del ravanello ed in quella di destra il simbolo della melanzana. Corone di uva e mirto completano lo stemma.
Autore: CRESCOSOTTO Accademico dello zimino, fondatore dell’Accademia
In una parola: fiaschi di vinu, ziminu, ciogga, ravanella, mirinzana e trullalla
STATUTO DELL'ACCADEMIA DELLO ZIMINO SASSARESE
Art. 1
L'Accademia dello Zimino Sassarese, fondata in Sassari per impulso di Pecora Nera e per iniziativa di Minciacùru e Crescosotto in data 28 settembre 2006, si propone di sobillare moti popolari e sollevazioni finalizzati alla liberalizzazione del consumo dello ZIMINO SASSARESE e di perseguire l’obiettivo generale: “PIU' ZIMINO MENO TASSE”.
L'Accademia ha sede in Sassari in luogo da definirsi tra quelli proposti di Via Gazometro, via dell’Insinuazione, Piazza Università.
Sua insegna è una targa recante il sigillo:
carri arregghi, carri magnemmu, Pesciu arregghi pesciu magnemmu, merdha arregghi merdha magni.
Suo motto è “O ZIMINO O MORTE”.
Art. 2
L'attività scientifica dell'Accademia dello Zimino si svolge principalmente negli istituendi Centri di ricerca:
- il Centro di tipizzazione dello Zimino, che ha lo scopo di promuovere lo studio e la caratterizzazione merceologico - gastronomica di Parasangue, Cannagulu, Riccioli, Primo Latte, Fegato, Cuore di bovino;
- il Centro di studi per la liberalizzazione del consumo dello Zimino sassarese, che ha lo scopo di reperire le prove scientifiche necessarie all’ottenimento della revoca del divieto di commercializzazione dello Zimino;
- il Centro di studi sul turpiloquio sassarese.
Art. 3
L'Accademia si compone di:
A) Quindici accademici ordinari, nominati per acclamazione popolare. L'accademico ordinario, quando abbia compiuto una carriera di almeno 120 (centoventi) ziminate e maturato 30 (trenta) anni di anzianità come ziminiere, assume la qualifica di emerito, conservando gli stessi diritti e doveri; e resta in soprannumero, talché si può far luogo alla nomina di un nuovo accademico. Tutti gli accademici ordinari o emeriti dovranno essere residenti a Sassari anche se in possesso della qualifica di “accudiddi”.
B) Un numero di Accademici “aderenti” pari, come massimo, al numero di tutti i mangiatori di zimino che ne faranno richiesta.
Art. 4
E’ organo dell'Accademia il BLOG www.accademicidellozimino.blogspot.com .
Art. 5
Gli accademici ordinari, quelli aderenti e i loro amici, familiari e commensali si riuniscono in adunanza ordinaria (ziminata) ogni volta che gli pare e gli piace, sia che il Presidente li convochi che di propria iniziativa ma sempre con la presenza di almeno due commensali, in quanto mangiare zimino da soli non va bene. L'adunanza viene convocata dal Presidente mediante invito scritto, bando, telefonata, SMS, e-mail, zicchirrio dalla ventana, con il preavviso sufficiente a buscare gli ingredienti. Gli accademici che non possono intervenire di persona possono farsi legittimamente rappresentare, con delega scritta, da altro accademico ordinario o emerito che si mangerà legittimamente la porzione del delegante.
Art. 6
La nomina del Presidente è fatta dal Consiglio degli accademici in adunanza generale sotto la presidenza dell'accademico più anziano di età. L'adunanza non sarà valida in prima convocazione se non vi interverranno almeno la metà degli accademici più uno e, in seconda convocazione, in caso di pioggia, cattiva qualità del vino o assenza di chitarra. Sarà nominato l'accademico che avrà ottenuto la metà dei voti più uno. Il Presidente dura in carica un triennio e può essere confermato. Quando un accademico abbia presieduto per almeno due trienni procurandosi benemerenze, potrà essere nominato Presidente onorario.
Art. 7
Gli accademici possono proporre che siano aggregati all'Accademia quindici soci corrispondenti sassarese in ciabi e quindici soci accudiddi. Le proposte relative sono approvate dal Collegio degli accademici. La nomina ha luogo alla prima ziminata utile.
Art. 8
L'Accademia provvede alle proprie esigenze finanziarie col contributo dei fondatori in quanto richiedere contributi agli Accademici appare problematico.
Le somme provenienti da lasciti o donazioni, dovranno essere subito impiegate in ziminate solenni.
Sassari 2 novembre 2006
L'ACCADEMIA DELLO ZIMINO AGLI ONORI DELLA CRONACA
Accademici iscritti, non iscritti, onorari, affiliati, riformati !!!!
E' in edicola il numero ZERO di un nuovo mensile dedicato a Sassari.
Si chiama LA VOCE DI SASSARI e, la verità si digghia inizia bene, dimostrando un vero spirito sassarese. Serio si, ma senza trascurare il nostro spirito cionfraiolo e la capacità di ridersi addosso di tutti noi.
Il numero in edicola dedica un ampio servizio all'Accademia e pubblica la vignetta qui riprodotta realizzata appositamente per loro dal nostro crescosotto.
Direi che possiamo nominare Accademici dello Zimino autore dell'articolo e Direttore.
Dopo che si saranno scelti il nome da Accademico comunicandocelo qui ......
Beh .... parabà ....
No feddi li "legna verdhi" e cumpareddivi LA VOCE DI SASSARI
ZIMINO LIBERO
Una nuova generazione di sassaresi sta crescendo senza conoscere lo zimino.
Immaginiamo con orrore i nostri figli ormai grandi che si avvicinano allo zimino con aria milanese. Ci chiedono cos'è ed alla risposta " cannaguru" scappano dicendoci "puah che schifo ".
La mucca pazza ci sta impedendo di crescere i nostri figli come si "tocca".
Come faranno ad imparare la giusta temperatura del carbone , i tempi di cottura e sopratutto la giusta quantità di sale ? Cosa insegneranno ai nostri pronipoti, a cucinare la fiorentina ?
Non sia mai.
E' scientificamente provato che lo zimino allontana i giovani dall'Xbox e dalle cattive compagnie. Crescono più sani e più intelligenti. Lo zimino è la giusta terapia contro l'acne giovanile.
Questa è mala sanità bella e buona.
Difendiamo la salute delle nuove generazioni !
ZIMINO OBBLIGATORIO NELLE MENSE SCOLASTICHE
crescosotto
Non finanziate la ricerca ? Ed io vi scancello !!
Così il Sen. Rita Levi Montalcini ha raggiunto il suo obiettivo. Far arrivare i fondi mancanti alla ricerca. Ha minacciato di non votare la Finanziaria in discussione ed il Governo, visti i numeri risicati, si è piegato al volere del Premio Nobel.
Gli Accademici dello Zimino hanno fatto due conti.
A noi sassaresi manca lo zimino; ci vorrebbe un Senatore a vita che con il suo voto determinante potesse portare il problema agli altari della cronaca. Possibilmente sassarese.
E ci siamo detti. Cè !! Il Presidente Emerito Francesco Cossiga.
Qui parte la proposta.
Caro Presidente, Lo zimino ci manca. A buon intenditor...
....O zimino o Finanziaria !!
crescosotto
Come ogni buona Associazione culturale a delinquere comunichiamo con metodi segretissimi e anonimi.
Escludendo i pizzini (che non ci sembrano abbastanza sassaresi ...) abbiamo deciso per il metodo più spiccio della
COMUNICAZIONE INTERNA
Numerose leggende metropolitane sono nate intorno alla penuria di zimino:
Il responsabile scientifico dell'Accademia le ha esaminate per Voi esprimendo il parere ufficiale dell'Accademia.
PENURIA DI ZIMINO E LEGGENDE METROPOLITANE
di TUMBARELLA
1) Bai, chi si ru mazziddaggiu lu cunnosci lu zimino l'acciappi;
2) Lu ziminu si ru furani li vetterinari all'ammazzatoio;
3) Gunnosciu unu chi va ri viteddi in cappagna e mi ru buscha gandu vò;
4) Chissu mazziddaggiu chi gunnosciu v'a soru robba sardha.
Bene, sputtaniamole ad una ad una:
1) Bai, chi si ru mazziddaggiu lu cunnosci lu zimino l'acciappi
Non è semplice nemmeno per il macellaio trovare lo zimino; inoltre la sola detenzione nella cella frigo o nei locali di vendita significa farsi spanare il culo e chiudere il locale...molti macellai imboscano, mettono in bidoni di plastica e lasciano nel cofano della macchina, provvedendo poi a venderlo "porta a porta" per circoli e conoscenti. Spesso li cassano e son cazzi amari. (francesismo per "rischio di sanzioni amministrative)
2) Lu ziminu si ru furani li vetterinari all'ammazzatoio;
E' possibile sia accaduto, ma non è la norma. Primo perchè durante le visite c'è un sacco di gente in giro, e quegli animali sono molto attenti a prendere la "mazzetta" in modo anonimo.. mica si fanno troncare l'ossi per due chili di zimino.
Inoltre il mattatoio non esiste praticamente più, solo nei paesi ancora qualcosa si macella ma non conviene più.
3) Gunnosciu unu chi va ri viteddi in cappagna e mi ru buscha gandu vò;
Se la voce dovesse essere confermata come vera ogni volta che si è sentita la Sardegan sarebbe la nazione al mondo con più capi di bestiame; basta fare un semplice calcolo degli anni che ci vogliono perchè un vitello diventi bovino adulto... Fatevene una ragione, lo zimino di vitello l'avete mangiato forse tre volte ogni 30 ziminate che avete fatto ;-)
4) Chissu mazziddaggiu chi gunnosciu v'a soru robba sardha.
Devo per forza aprirvi gli occhi? Da decenni la roba sarda non esiste più o arriva col contagocce, inoltre il "mazzame" (tutto l'insieme delle interiora) arriva a parte dagli allevamenti del''emilia romagna.
Spesso poi le bestie sarde macellate hanno fegati, cuori, ecc. piccoli rispetto alle razze continentali, quindi non conviene commercializzarle.
TUMBARELLA
PRIMI SUCCESSI DELL'AZIONE
DEGLI ACCADEMICI DELLO ZIMINO
I due consiglieri provinciali Angelo Benenati e Giovanni Ruiu, con l'aiuto dei loro colleghi in Regione, Beniamino Scarpa e Giuseppe Atzeri, che solennemente proclamiamo "Accademici dello Zimino ad Honorem" hanno varato la fondamentale iniziativa di cui ci parla il quotidiano cittadino.
Noi no avemmu fattu nudda, ma "a chiddi presgi" ci vantiamo ugualmente ...............
La Nuova 17.10.2006. Articolo di Andrea Sini
«RESTITUITECI LO ZIMINO»
I sassaresi gli hanno dedicato canzoni e poesie, prima di vederlo sparire dalle macellerie (almeno ufficialmente) la bellezza di 6 anni fa. I buongustai locali, comunque, non l’hanno dimenticato.
Lo zimino, il piatto tipico del capoluogo turritano, bandito dall’Unione europea in seguito al morbo della “mucca pazza”, potrebbe presto tornare a essere l’indiscusso protagonista sulle tavole di Sassari. La questione sarà presto oggetto di un’interpellanza che il Psd’Az presenterà al Consiglio regionale. L’iniziativa è di due consiglieri provinciali sardisti, Angelo Beneanti e Giovanni Ruiu, che hanno investito i colleghi in Regione, Beniamino Scarpa e Giuseppe Atzeri, del compito di sollevare la questione davanti all’assemblea regionale.
Se la fiorentina, messa al bando dal Consiglio dei ministri dell’agricoltura dell’Unione europea insieme allo zimino, è tornata legale da un anno e mezzo, non si capisce perchè non possano essere liberalizzate le interiora del vitello. É questo il presupposto dal quale partono Beneanti e Ruiu, che sottolineano anche come «lo zimino, oltre che un piacere della tavola, può essere anche un importante sostegno all’asfittico mercato delle carni nostrane. La nostra Regione deve aprire un tavolo di confronto con il ministero della Salute per ripristinare la vendita legale di questo pezzo di storia sassarese».
E se, come recita una canzone popolare, sulle tavole dei sassaresi non possono mancare “vinu, zimìnu e ciògga”, il secondo tassello, di certo il più richiesto, potrebbe presto tornare al suo posto.
illustrazione crescosotto
L'Accademico "Tumbarella lu mazziddaggiu", da fine intenditore qual'è, ci manda alcune preziose correzioni al "Decalogo dello zimino alla Sassarese".
PREMESSA
Naturalmente lo zimino si trova tutt'ora. E' illegale, viene venduto sottobanco ma si trova. Oltretutto ci si marcia sopra, visto che si lucra sopra sui 5 (anche 10 dai più ladri) euro al chilo.
IL PARASANGUE
Il diaframma non è carne non considerata; lo si trova in abbondanza ed ha un ottimo mercato. In mancanza della fettina di cavallo lo si comprava per ottenere il famoso "cordiale" cioè veniva cotto con poca acqua sino a spremerlo, ottenendo un liquido sanguinolento dalle proprietà ricostituenti (dicono).
DOSI DELLO ZIMINO
In genere si usa il "metodo del mezzo chilo pà ommu", (bambini e donne compresi); meglio se ci sono le donne che, si sa, mangiano poco e ce ne resta di più per gli altri. Gli altri metodi dipendono dalla scelta che dà il macellaio, tanto si va da quello di fiducia e si beve ogni balla che questo si inventa. Se ha più fegato mette quello, ecc. ecc.
IL PANE
Manca il pane, le spianate in genere. Spesso se il cuoco è un pò lento finiscono prima che lo zimino venga servito nella "saffatta" (bacinella in ferro smaltato oppure (orrore) in plastica).
PULIZIA DELLO ZIMINO
Preparatevi, cose orribili vi attendono.
La pulizia dello zimino è strettamente personale, in genere gli esperti la vogliono fare di persona perchè il macellaio "v'ha robba bona ma è un' ipuchaccioni". Ci sono miriadi di affezionati dello zimino "sporco", sopratutto nella zona di Sorso. (Ricordo di aver subito un cazziatone di venti minuti per poi scoprire che la merce venduta era perfetta ma...lavata. Dicono perda il sapore).
L'IMMIZZZADDU
Queste persone oltretutto si dedicano all'arte dell'immizzaddu, cioè tagliare tutto a dadini ed imbottire il cannagguru, facendo così una "sarciccia" che viene poi cotta e divisa tra gli zimineri.
Tumbarella lu mazziddaggiu
Accademico dello Zimino
Responsabile comitato scientifico
dell'Accademia
Con la collaborazione e per gentile concessione (si lu sanni ....) de La Nuova Sardegna l'Accademia dello Zimino presenta:
A PROPOSITO DI ZIMINO
Scriveva Manlio Brigaglia il 16-12-99 …
Ho qui sott'occhio una sorta di pergamena che m'ha passato Guido Garrucciu, memoria d'un epica ziminata di tanto tempo fa, 14 luglio 1951.
Il menù indica: «Chiacchierata. Aperitivo. Antipasto... economico. Arrusthu di ziminu» così specificato: «Fìgaddu, parasangu, mera di gori, cannaguru, firaddizzi». E in più «visdhura: cugummaru, ziodda, pumatti, rughitta». A seguire, «casgiu, vinu, birra» e relativa «cottura».
La leggenda metropolitana racconta che durante il pasto un professore commensale fu chiamato d'urgenza in ospedale. Andò, operò il paziente e si ripresentò con un pezzo di zimino che, disse, veniva dritto dalla sala operatoria. In realtà era uno scherzo, il firaddizzo l'aveva raccolto in cucina prima di tornare a tavola.
Un certo «Giuannantoni» cantò in versi sulla «Nuova»:
«Lu Prufisso», Primariu ill'Jppidali
a tutti li maladdi ni cazza dugna mali;
n'ha fattu di ziminu... cun cordha di cristhiani».
QUESTA E’ UNA INIZIATIVA DI ANIMAZIONE CULTURALE (a delinquere) CHE SI PROPONE DI SOBILLARE SOLLEVAZIONI E MOTI POPOLARI FINALIZZATI ALLA LIBERALIZZAZIONE DEL CONSUMO DELLO ZIMINO
Scriveteci e inviate le vostre proposte a : accademicidellozimino@gmail.com